È una terapia manuale che attraverso la raccolta delle informazioni e di test, individua la disfunzione del corpo, la tratta e aspetta di vedere come l’organismo reagisce; per questo motivo le sedute non si ripetono mai in tempi troppo ravvicinati ma si fissano ad almeno due settimane di distanza. Il termine Osteopatia viene coniato da Andrew Tailor Still, medico americano che alla fine del 1800 abbandonò la medicina tradizionale per sposare una nuova concezione di medicina basata sulla consapevolezza che la salute e l’equilibrio funzionale delle strutture del corpo sono in relazione tra loro.
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L’Osteopatia Pediatrica è uno strumento importante per risolvere le disfunzioni nel neonato che possono derivare dalla posizione intrauterina o dal momento del parto. Si utilizzano manovre non invasive e delicate per attivare il meccanismo di autoguarigione del bimbo e guidarlo verso un processo di crescita fisiologico. Le ragioni del suo utilizzo sono le più varie e spesso rappresentano la scelta elettiva di trattamento
Metodo ideato dall’osteopata francese Souchard, allievo della Mézierès, è un lavoro che si svolge singolarmente con il fisioterapista. Il paziente assume alcune posture che mirano ad allungare le varie catene muscolari del corpo come per esempio la lunga catena anteriore, posteriore e la catena anteriore delle spalle. Da questa posizione il terapista stimola l’allungamento richiedendo un lavoro in PNF ed incoraggiando il paziente alla respirazione più indicata per lui.
Attraverso il PNF, Facilitazione Propriocettiva Neuromuscolare, si ottiene un migliore rilasciamento muscolare con il conseguente maggiore allungamento di quel muscolo ma senza perdere d’occhio la globalità della struttura impedendo compensi errati.
Il metodo Mézierès consiste nel riarmonizzare la forma di un corpo tramite delle posture specifiche. Dalla forma dipende la funzione del corpo. Se la forma è alterata, tutto il movimento sarà alterato e verrà svolto tramite compensi che generano altri dolori. Le posture Mézierès consistono in allungamenti muscolari globali che mettono in evidenza i compensi che si sono generati nel tempo a causa di un trauma, posture lavorative o per la ripetitività di un gesto atletico. Tramite un lavoro lento e progressivo di disfacimento di questi, si arriva a curare la causa: si va a sbrigliare la struttura in modo che riprenda a muoversi liberamente e senza dolore.
Per cosa è suggerito un lavoro posturale:
Il drenaggio linfatico è una tecnica manuale che attraverso una serie di manovre ritmiche e leggere stira la pelle e drena la linfa accumulata nel tessuto sottocutaneo convogliandola verso i centri linfonodali limitrofi dove viene processata. Il sistema linfatico protegge la nostra salute poiché oltre alla sua funzione immunitaria, si fa carico delle cellule morte, dell’acqua in eccesso, delle sostanze che non vengono smaltite, come la polvere, i metalli, l’inchiostro ecc. riportandole nel sangue quando possibile.
Le indicazioni sono i gonfiori in genere (esclusi quelli di origine maligna), i linfedemi, i lipolinfedemi, le patologie dell’apparato otorinolaringoiatriche, le ulcere e i ritardi di cicatrizzazione, l’acne, la fibromialgia, la sindrome da affaticamento cronico, il morbo di Sudek e le emicranie.
Si tratta di una tecnica soft di terapia manuale che consiste in una trazione e un rilasciamento dolce e lento. È molto usato per la regione cervicale e lombare della colonna ma si può applicare per qualsiasi distretto articolare, ha lo scopo di allentare le tensioni, rilasciare le contratture e migliorare la circolazione apportando maggior afflusso di sangue attraverso la decoartazione articolare.
Il massaggio è costituito da una serie di manovre: sfioramento, sfregamento, impastamento, percussione e vibrazione. Insieme hanno lo scopo di aumentare la circolazione, di diminuire le fibrosi e le contratture muscolari e di ridurre l’infiammazione e gli edemi tissutali con conseguenti benefici psico-fisici e miorilassanti.
E’ un bendaggio funzionale ideato, oltre 35 anni fa, dal dott. Kenzo Kase, chiropratico statunitense di origine giapponese. Si tratta di un nastro elastico, anallergico e non medicato che, grazie alla sua elasticità, garantisce sia la contenzione articolare, come nel bendaggio classico, sia la completa libertà di movimento dell’articolazione stessa. Tali proprietà lo rendono molto utilizzato soprattutto tra gli sportivi. Oltre al contenimento articolare, a seconda del tipo di taglio e del posizionamento può aiutare anche nel drenaggio linfatico e nel rilasciamento muscolare.
E’ costituita da un insieme di tecniche che utilizzano il movimento delle parti offese e che mira al recupero della mobilità articolare, al controllo neuro-motorio del movimento, all’allungamento e al rinforzo muscolare, nel rispetto dei tempi di guarigione dei tessuti senza provocare dolore o sovraccaricare l’articolazione. Il paziente che si sottopone alla chinesiterapia potrebbe aver perso la funzione motoria in seguito ad immobilizzazione prolungata in gesso o tutore, ad un intervento chirurgico all’articolazione, come protesi, o ai legamenti e tendini, come nella cuffia dei rotatori o nei crociati, oppure in seguito a patologie reumatiche come nell’artrite reumatoide.
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